Il Reflusso Gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune, occasionale o cronico, che si presenta quando i succhi gastrici risalgono in esofago provocando tipicamente bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido.
Questa situazione si verifica soprattutto in corrispondenza con pasti troppo abbondanti ed elaborati, in posizione supina o chinando il busto e può accompagnarsi ad acidità e pesantezza di stomaco. Talvolta i sintomi di questa malattia possono interessare altri apparati e per questo essere di difficile interpretazione.
Nella maggior parte dei casi non si tratta di una patologia grave, ma è importante un corretto inquadramento e trattamento per evitare conseguenze più serie.
Quali sono i sintomi
- pirosi, ossia una sensazione di bruciore avvertita nella regione comunemente identificata come ‘bocca dello stomaco’ e dietro lo sterno, talvolta con irradiazione posteriore e dolore interscapolare. Questa sintomatologia è simile a quella dell’infarto cardiaco per cui, in prima istanza, è sempre necessario escludere problematiche di natura cardiologica;
- rigurgito, descritto come percezione della risalita del contenuto gastrico in bocca, con conseguente sensazione di amaro.
Esiste, inoltre, un ampio spettro di sintomi ‘atipici’ che spesso sono di difficile diagnosi e trattamento, tra i quali:
- tosse secca;
- alitosi;
- asma;
- fastidio in gola;
- raucedine;
- laringiti.
Quali sono le cause del reflusso
Il nostro organismo è dotato di diversi sistemi di difesa per contrastare il reflusso, ma quando il delicato equilibrio tra fattori protettivi e favorenti viene a mancare si manifesta questa patologia.
La causa più frequente della malattia da reflusso gastroesofageo è rappresentata dalla perdita della funzione svolta dalla barriera esofago-gastrica, a sua volta dovuta a un difetto strutturale, che ha come conseguenza un’aumentata produzione acida, o ad alterazioni nella motilità esofago-gastrica.
Rimedi contro il reflusso: l’importanza di alimentazione e stile di vita
- mantenere un normopeso o perdere peso nei pazienti con BMI (body mass index) > 25;
- attendere 2-3 ore dopo il pasto prima di andare a letto e dormire con la testa sopraelevata;
- evitare pasti abbondanti e ad alto contenuto di grassi che favoriscono la sovradistensione gastrica;
- evitare, o quantomeno limitare, l’assunzione di alimenti speziati o piccanti e bevande contenenti cioccolato, caffeina oppure bevande zuccherate, gasate e alcolici;
- evitare attività sportive che comportino un aumento della pressione intra-addominale (ad esempio, sollevamento pesi);
- mantenere una buona regolarità intestinale;
- smettere di fumare.
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